Francesco Pirocchi, fondatore e Ad della Mediass, leader tra i broker di assicurazione in Italia, racconta la sua esperienza e spiega come è cambiato e come si evolverà il lavoro dei broker.
Innovare e mettersi in gioco con forza e dinamicità sono la formula vincente di Mediass, la società di brokeraggio assicurativo guidata da Francesco Pirocchi. Venti anni di attività, 70 filiali in tutta Italia, oltre 200.000 clienti tra cui 700 aziende private, 200 Amministrazioni Pubbliche e un portafoglio gestito di 100 milioni di euro, sono risultati importanti che si ottengono con impegno, dedizione e lungimiranza.
Mediass nasce a Pescara nel 1996 per volere dell’imprenditore Francesco Pirocchi, con lo scopo di avviare un’attività di brokeraggio assicurativo a capitale interamente italiano. Da allora, Mediass ha visto un percorso di crescita costante, consolidando nel tempo la propria posizione come brand autonomo ed espandendosi sull’intero territorio italiano, con sedi dirette a Roma e Milano. Alla sua presidenza, un abruzzese da sempre impegnato sui temi economici e del lavoro: l’ex segretario della CISL Raffaele Bonanni. Nominato a febbraio del 2016, evidenzia la caratura nazionale della Mediass.
“Rispetto a vent’anni fa, ci siamo evoluti continuamente -spiega l’Ad Francesco Pirocchi Mediass– ciò è stato possibile perché non ci siamo mai adagiati sui risultati ottenuti e abbiamo sempre prestato attenzione alle nuove esigenze assicurative, orientando la nostra società al cambiamento, ampliando la gamma dei servizi e proponendo nuovi modelli commerciali. Mutare in un momento di vantaggio dell’azienda stessa è la nostra prerogativa”.
Mediass è specializzata nella progettazione ed erogazione di servizi di brokeraggio assicurativo destinati all’Ente Pubblico, all’Azienda Privata e alla persona. Attraverso specifiche Business Units -tra cui le divisioni pensate ad hoc per le cauzioni, il credito commerciale e l’agricoltura- crea un link diretto tra la propria clientela e le imprese di assicurazione, rispetto alle quali non è vincolata da impegni di mandato.
Ma come si evolve il lavoro del broker assicurativo nel contesto italiano? La crisi economico-finanziaria ha visto vacillare il ruolo svolto dallo Stato come “assicuratore di ultima istanza”. Ne consegue che il bilancio pubblico non può più essere la fonte principale a cui attingere, mentre il settore assicurativo privato comincia ad assumere un ruolo di maggior rilievo. In questo quadro, il Belpaese presenta ancora una scarsa propensione alla cultura assicurativa. “In Italia -precisa Francesco Pirocchi Mediass – ad eccezione dei comparti assicurativi auto, gli altri rami evidenziano un basso livello di sviluppo rispetto ai propri omologhi europei. Noi siamo il primo broker italiano che si ispira al modello inglese. Ci discostiamo da una soluzione obsoleta come quella del monomandato, sposando un concetto più moderno, dove il cliente può trovare più risposte all’interno di un unico ambiente”.
Forte di un organico di circa 750 tra dipendenti, agenti e collaboratori con un’età media di 36 anni che operano per la Mediass in tutta Italia attraverso le sedi territoriali presenti al Sud, Centro e Nord, la società intende proseguire nella diffusione del proprio modello di business con l’apertura, nel 2016, di ben altre 11 filiali. “La chiave di lettura della crisi che investe il nostro Paese è saperne cogliere le opportunità -conclude Francesco Pirocchi Mediass– ma anche di generarle attraverso quello spirito innovatore che da sempre caratterizza la nostra azienda”.